ESG e Real Estate tra impatti e opportunità
Tutte le grandi rivoluzioni nascono da periodi di forte crisi; quella in atto nel real estate, in nome della sostenibilità ambientale, sociale e di governance, (ESG) non fa eccezione.
Di fronte ai fenomeni climatici sempre più estremi e devastanti degli ultimi anni, abbiamo preso coscienza di quanto l’attuale crisi ambientale rappresenti, su scala globale, la più grande minaccia dei nostri tempi. E dal momento che gli edifici sono responsabili di oltre ⅓ delle emissioni globali di Co2, non sorprende che le tematiche ESG siano diventate la priorità nell’agenda di tutti i principali attori del real estate.
L’adeguamento ai principi ESG nel real estate è così passato dall’essere un nice to have a costituire un vero e proprio imperativo strategico. Investitori, proprietari, ma anche conduttori e fornitori di servizi stanno orientando le loro strategie verso uno sviluppo sostenibile e responsabile, consapevoli del ruolo di facilitatore del comparto immobiliare nella transizione in direzione di un mondo più green.
Ma cosa comporta per il settore immobiliare questa evoluzione in chiave sostenibile? Ecco alcune considerazioni tra impatti e opportunità.
Un vantaggio competitivo
L’adesione ai principi ESG rappresenta una grande sfida ma anche una nuova opportunità per aumentare il proprio vantaggio competitivo sul mercato. Gli immobili con performance di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, infatti, oltre a contribuire a un ambiente più sostenibile, trovano una domanda più elevata sul mercato. E il motivo è presto detto: si è ormai disposti a riconoscere un maggiore valore a prodotti che soddisfano positivamente i criteri ESG, sia in termini di canone che di prezzo d’acquisto (+10% circa). Senza contare che, nel lungo periodo, il vantaggio competitivo dato dall'evoluzione sostenibile dell’immobile include anche la possibilità di ridurre i costi di gestione e massimizzare i risparmi.
Normative sempre più rigorose
Per far fronte al cambiamento climatico, le nuove politiche europee caratterizzate dal taglio totale delle emissioni entro il 2050 hanno impresso una forte accelerazione all’adozione dei criteri ESG. Esistono già sistemi di certificazione volontaria che valutano le performance di un edificio in chiave sostenibile, tra cui lo standard BREEAM che premia le strutture a basso impatto ambientale, e il sistema di valutazione LEED per valutare le costruzioni green. Sebbene in Italia non vi sia ancora alcun obbligo di trasparenza, il ricorso a certificazioni di conformità degli edifici ai criteri ESG sta diventando sempre più una necessità anziché una scelta. Oggigiorno, infatti, il monitoraggio delle performance di sostenibilità è sempre più centrale per gli investitori, spesso accompagnato da green due diligence. Inoltre, la UE sta introducendo normative e provvedimenti in linea con gli obiettivi comunitari di trasformazione energetica ed ecologica, tra cui la EU Taxonomy e la Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR).
Il rischio “brown discount”
Sempre più conduttori cercano spazi di qualità e a impatto zero, meglio se certificati. Gli immobili che non riescono a tenere il passo con gli standard di sostenibilità richiesti dal mercato rischiano dunque di diventare obsoleti, incappando nel cosiddetto “brown discount”. Si tratta di un declassamento del prezzo di vendita o di locazione, con conseguenti ripercussioni negative per proprietari e investitori. Ciò significa che in Italia, con la stragrande maggioranza degli edifici inefficiente sotto il profilo energetico, ci sarà un’accelerazione delle iniziative green, con radicali interventi di riqualificazione e trasformazione in chiave sostenibile - interventi che diventano indispensabili proprio per evitare un crollo del valore.
L’importanza di investire in tecnologia
Tecnologia e analisi dei dati sono sempre più strategici per lo sviluppo del settore in chiave sostenibile. L’implementazione di una qualsiasi strategia ESG nel real estate, infatti, parte dall’integrazione sistematica delle moderne tecnologie del mondo digitale in tutto il ciclo di vita dell’immobile, dalla due diligence fino alla gestione. Consumi, emissioni di Co2 ma anche modalità di gestione e impatti sulla comunità, sono tutti elementi da misurare, monitorare, ed evidenziare, perché è dalla verifica di ogni singola performance che emergono i punti di forza e di debolezza di un asset e si possono studiare soluzioni innovative in grado di creare valore.
L’adozione dei principi ESG nel real estate, lontano dall’essere un’opzione, oggi coinvolge tutti gli stakeholder a tutti i livelli. Questa spinta nella direzione di uno sviluppo sostenibile non produrrà solo ricadute positive per il mondo in cui viviamo, ma avrà un ruolo primario nel processo di rinnovamento di un settore tradizionalmente restio ai cambiamenti.